Sveglia all’alba per partenza verso il Northern Territory con volo diretto Quantas fino a Uluru (Ayers Rock).
Atterrare sulla pista rossa, in mezzo al bush australiano e sullo sfondo l’Ayers Rock è emozionante. Subito zelanti ranger hanno smistato gli ospiti e caricati nei pullman. La struttura ricettiva, che comprende vari alberghi, ristoranti, negozi e servizi, dovrebbe essere (secondo la guida) gestita dalla popolazione aborigena locale, in realtà di nativo non ne ho visto uno e la struttura stessa ha meno carattere di un Motel sulla A4:peccato!
Ci sono 40°, raccomandazioni ovunque di bere un litro d’acqua ogni ora (!!!) e avvisi che se nelle camere si trovano insetti e quant’altro, che non voglio pensare, di chiamare subito gli inservienti. Paura!!!
Subito mi sono organizzata due tour, ovviamente carissimi (qui tutto è alle stelle, in più hanno il monopolio, per cui, immaginarsi!)
Il primo è stato nel pomeriggio, sotto un sole cocente (43°). Sono stata prima nel bush vero e proprio, addentrandomi tra la vegetazione e poi al Kata Tjuta, 36 picchi rossi, che si stagliano all’orizzonte. Lì ho fatto un trekking breve ma intenso tra queste rocce, inerpicandomi per entrare in una gola (Walpa Gorge Walk), e dove ho rischiato il collasso. Poi siamo andati a veder il tramonto a Uluru, in una postazione, dove, muniti di sgabellini per fortuna, siamo rimasti lì sorseggiando un bicchiere di vino bianco gelato!!!
Non contenta, il giorno dopo mi sono alzata alle 4 per andare a vedere l’alba… Sempre solita organizzazione, solo che, invece del vino, c’era il caffè! Alle 7 ero di nuovo in passeggiata con la guida (un ranger di Sidney) attorno all’Ayers Rock. E’ stato interessante sentire le varie storie che gli aborigeni - anangu si tramandano relative a questo sito sacro. La fondazione/creazione della loro cultura si chiama Tjukurpa e tutto quello che è stato creato Tyukurutja. Le generazioni si tramandano la loro cultura attraverso storie, canzoni, danze, cerimonie e disegni. I loro semplici simboli grafici, disegnati con dei bastoncini o con le dita, raccontano situazioni ed eventi. Nella galleria d’arte del Centro Culturale c’erano delle bellissime tele: ne ho presa una piccola 30 X 30 (di una pittrice donna) che rappresenta simbolicamente due donne sedute nel bush attorno al fuoco, con colori forti e ovviamente tutti a puntini! Sono soddisfattissima!!!
E’ un popolo affascinante, peccato che non si facciano vedere… perché molto schivi. Qui c’è una comunità di circa 200 persone, lavorano a stretto contatto con il Board of Monuments, soprattutto sono di aiuto nel gestire, con la loro conoscenza del territorio, il parco. Capisco che con l’afflusso costante di turisti (che comunque economicamente non sono da snobbare) non sia piacevole mettersi in mostra come statuine, ma anche questo distacco un po’ snob rende il tutto meno magico!
…spotted…
Nelle toilette del parco, sulla porta, c’è un cartello con 3 rettangoli di tonalità di giallo diverso: ti chiedono di verificare il colore della tua pipi a quale si riferisce per capire se sei disidratato…
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