lunedì 30 gennaio 2012

Hong Kong - 2a tappa

Sollievo! Questo ho provato a partire dalla Cina…

Paese sicuramente interessante, affascinante ma difficile! Già il fatto di sentirsi censurati non è piacevole, poi il problema di non riuscire a capirmi con nessuno mi ha spaventato specialmente gli ultimi giorni che ero da sola, senza guida! Il tempo non è stato clemente e il Capodanno Cinese, seppur pittoresco, ha creato un sacco di problemi a livello organizzativo.
Arrivata comunque bene a Hong Kong, stanchissima, a notte fonda!

E subito oggi partita alla scoperta della Hong Kong Island, tra metro e scarpinate che, dato che la città è su colline, si è trattato di un vero trekking! Qui si respira un’aria internazionale: gente di tutto il mondo, vestita dalla tuta da sci allo short con infradito…ma divertente.
Lo vista della baia dal Peak è stata un fiasco perché c’era la nebbia, ma la gita con la grimagliera comunque gradevole. I grattacieli delle Banche sono imponenti e soprattutto vicinissimi l’uno all’altro su queste strette strade, su vari livelli. Ho girato per il centro città, tra lussuosi Mall, e poi fino alle stradine (Cat Street, Hollywood Street) piene di negozi di antiquariato e paccottiglia varia.

Il bello del girare la città con i mezzi pubblici e a piedi è, anche se ogni tanto mi perdo o peggio inciampo perché guardo per aria, che riesco ad appropriarmi della città e di alcune sue dinamiche. A Hong Kong gli edifici sono collegati con passerelle aeree o subway, così si passa da un grattacielo all’altro, tra negozi (Cartier, Hermes, Chanel…and so on) e ristoranti e magicamente ti trovi, quasi sempre, dove volevi arrivare!
Così sono arrivata al porto e ho preso lo Star Ferry per Kowloon. Lo skyline che si vede, malgrado la persistente foschia, è comunque affascinante. Lì poi, sempre a piedi, sono andata passando indenne per Nathan Road dove cercano di venderti gli apparecchi elettronici per niente, fino al Museo di Storia della Città. Ben fatto e utile per capire lo sviluppo della città e le sue vicissitudini, tra inglesi, giapponesi e cinesi…

Per rivivere un po’ di quell’atmosfera coloniale, purtroppo perduta, sono andata al Peninsula Hotel e mi sono fatta un afternoon thé con tanto di alzatina di tramezzini e dolcini.

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